[PBLV Spoiler] Laura possédée ? Elle a vu sa mort venir… Une ombre sur Massalia |TF1
Nel nuovo, inquietante capitolo di Plus Belle La Vie: Encore Plus Belle, l’atmosfera si tinge di mistero e paura. Le luci della Résidence Massalia non bastano più a scacciare le ombre che si addensano intorno a Laura. Da quando è stata aggredita, qualcosa in lei si è spezzato – o forse trasformato. Chi la conosce bene lo sente subito: la donna solare di un tempo non esiste più. Al suo posto è rimasta una figura spenta, silenziosa, come se un’entità invisibile le avesse rubato l’anima.
Baptiste è il primo a notare il cambiamento. All’inizio pensa che si tratti di un trauma comune, la reazione naturale a una violenza subita. Ma più la osserva, più si convince che la spiegazione razionale non basta. Laura parla poco, dorme male, e quando apre bocca, le sue parole sembrano venire da un altrove che nessuno riesce a comprendere. Un giorno, senza tremare, pronuncia una frase che gela il sangue: “Mi è stato detto che morirò prima di Ognissanti.” Non c’è paura nella sua voce, solo una calma rassegnazione, come se la morte fosse un appuntamento che ha già accettato.
Da quel momento, tutto cambia. Al Pavillon des Fleurs, dove lavora, l’aria diventa pesante, densa di presagi. Tra i profumi delle ortensie e la luce fioca del tardo pomeriggio, il tempo sembra fermarsi. Anche Éric, di solito pragmatico, percepisce un’energia strana: la sensazione che qualcosa di invisibile stia giocando con i destini di chi lo circonda. Quando Laura rifiuta un incarico di sicurezza per un evento il 31 ottobre, la sua motivazione lo lascia senza parole: “Non so se sarò viva quel giorno.”
Mentre gli altri cercano spiegazioni logiche, Morgan – la sorella di Laura – decide di seguire il proprio istinto. La polizia parla di protocolli e prove, ma lei sente che dietro l’aggressione di Laura si nasconde qualcosa di più oscuro. Quando Patrick Nebout le nega l’apertura di un’indagine ufficiale, Morgan prende una decisione drastica: indagherà da sola, anche a costo di oltrepassare i limiti della legge.
Le voci nella Résidence Massalia si moltiplicano. C’è chi parla di maledizione, chi di possessione, chi giura di aver visto Laura parlare da sola, fissando punti nel vuoto come se ascoltasse qualcuno. Baptiste, sempre più inquieto, torna a confrontarsi con lei. La trova seduta su una panchina, immobile, lo sguardo perso nel nulla. Si siede accanto a lei e, dopo un lungo silenzio, parla a bassa voce. Le racconta di ciò che ha visto durante il suo viaggio in Australia: rituali, spiriti, energie che l’uomo non può comprendere. “Gli spiriti non li vediamo,” le dice, “ma sono intorno a noi.”
Le sue parole risuonano come una preghiera. Per un istante, qualcosa cambia nello sguardo di Laura: una scintilla, un lampo di coscienza. Ma dura poco. Il vuoto torna a occupare i suoi occhi. Baptiste la invita a non cedere alla paura, perché “la paura nutre ciò che ci tormenta”. Tuttavia, quando se ne va, ha la sensazione di aver solo scalfito la superficie di un male molto più profondo.
Morgan, intanto, segue la pista del misterioso aggressore. Ma nessuno ricorda nulla. Solo un dettaglio: l’uomo portava un foulard scuro, come un marchio d’identità occulto. Nessun volto, nessuna voce, nessuna impronta. È come se fosse scomparso nel nulla. Ogni indizio porta Morgan più vicina a un incubo. Capisce che non sta solo cercando un colpevole: sta affrontando un’entità che sfugge alla logica umana.
Al Pavillon des Fleurs, la tensione cresce. Laura vaga tra i fiori, assorta nei propri pensieri. Le mani sfiorano i petali, ma la mente è altrove. Tutto in lei parla di resa. Quando Éric le parla di sicurezza, lei scuote la testa: “Non serve a nulla proteggersi dal destino.” Quella frase, detta con voce quasi dolce, è più inquietante di qualsiasi urlo. Il 31 ottobre – la notte del defilé, ma anche la vigilia di Ognissanti – è ormai una data fatidica. Una notte in cui il velo tra vivi e morti si assottiglia, e forse Laura non appartiene più del tutto a nessuno dei due mondi.
Morgan, testarda, non si ferma. Va da Vadim, il suo collega, e gli confessa di aver aperto un’indagine non autorizzata. Vuole capire cosa si nasconde dietro la paura di Laura. Vadim la ascolta, ma non sa come aiutarla. Eppure, promette di restare vigile. Morgan lo ringrazia e, mentre esce nel buio della notte, capisce che la sua ricerca la porterà oltre i confini della ragione.
Fuori, le luci della città tremolano come candele al vento. Il Mistral soffia freddo, e con ogni folata sembra portare con sé un sussurro, una voce lontana. Morgan sente che il tempo stringe. La profezia di Laura pesa come una sentenza, e la data di Ognissanti si avvicina inesorabile.
Nel frattempo, Baptiste non riesce a togliersi di mente la scena alla panchina. Rivede gli occhi di Laura, quel bagliore fugace, e si chiede se la ragazza stia davvero sotto l’influenza di una forza soprannaturale. Ricorda le parole di un anziano che aveva conosciuto in Australia: “Le ombre non vengono sempre dal buio. A volte nascono dentro di noi.”
Forse la vera battaglia di Laura non è contro un demone, ma contro una parte di sé che non vuole più vivere. O forse, come suggerisce l’atmosfera sempre più cupa della serie, l’aggressione ha aperto un varco, un passaggio attraverso il quale qualcosa di antico ha trovato la strada per entrare nel mondo reale.
Plus Belle La Vie: Encore Plus Belle riesce qui a fondere perfettamente il dramma psicologico e il sovrannaturale, mantenendo lo spettatore sospeso tra la ragione e l’occulto. Ogni dialogo, ogni silenzio, ogni sguardo di Laura diventa un segnale ambiguo, una domanda senza risposta.
Alla fine dell’episodio, Laura resta sola, avvolta dal silenzio della notte. Una candela si spegne, lasciando dietro di sé solo un filo di fumo. Nella penombra, il suo volto è immobile, ma un’ombra sembra muoversi dietro di lei. È un gioco di luce… o qualcosa di più?
Una cosa è certa: a Massalia, le ombre non dormono mai. E la profezia di Laura potrebbe essere solo l’inizio di un incubo che cambierà per sempre il destino di chi la circonda. 🕯️💀