Forbidden Fruit, trame turche: Ender viene baciata dal suo ex amante Kaya
Nella scintillante Istanbul dei segreti e delle maschere, dove l’amore si confonde con l’ambizione e il potere si intreccia con la vendetta, un ritorno inaspettato fa tremare le fondamenta del fragile equilibrio costruito negli anni. In Forbidden Fruit, la verità non è mai limpida e i sentimenti non conoscono pace. Tutto comincia con un volo da Londra a Istanbul, un viaggio che sembra casuale ma che il destino ha orchestrato con precisione spietata.
A bordo, un uomo e un ragazzo si incontrano per la prima volta. Lui è Kaya, un imprenditore dal passato enigmatico e dallo sguardo malinconico. Il ragazzo è Erim, giovane figlio di Ender Çelebi, una donna potente, elegante e temuta. Quello che nessuno dei due sa, in quel momento sospeso tra le nuvole, è che li lega un filo invisibile: un segreto rimasto sepolto per oltre quindici anni. Uno sguardo, una frase, un dettaglio: basta poco perché Kaya avverta una familiarità inspiegabile. In quei tratti, in quella voce, rivede sé stesso da giovane.
Quando l’aereo atterra, i due si separano senza immaginare che quel breve incontro cambierà per sempre le loro vite. Il destino li sta riportando verso il punto in cui tutto era cominciato: Ender, la donna che Kaya aveva amato e perduto, colei che aveva scelto il silenzio al posto dell’amore.
Il ritorno di Kaya a Istanbul non è solo professionale. Halit Argun, l’uomo più influente della città e marito di Ender, lo richiama per offrirgli un ruolo di prestigio nella Holding di famiglia. Ma Halit ignora completamente che l’uomo a cui sta aprendo le porte del suo impero è colui che un tempo ha rubato il cuore di sua moglie. E ora quel passato, che tutti fingevano di aver dimenticato, torna a bussare alla porta.
Nei corridoi della Holding, tra sguardi taglienti e silenzi carichi di significato, Kaya si muove come un’ombra. Incontra casualmente Tulin, vecchia amica e confidente, e le parla del giovane conosciuto in aereo. Quando lei gli rivela che quel ragazzo si chiama Erim e che è il figlio di Ender, qualcosa dentro di lui si spezza. Le date coincidono. I conti tornano. E se Erim fosse suo figlio?
Da quel momento, la vita di Kaya cambia. Non può affrontare Ender di colpo, non subito. Decide di avvicinarsi a Erim con cautela, con la dolcezza di chi cerca una verità nascosta tra le pieghe del tempo. Lo invita a un concerto, lo ascolta parlare, lo osserva sorridere. Quando scopre che il gruppo sanguigno del ragazzo è identico al suo, i dubbi diventano certezze. Il cuore di Kaya, che si era promesso di restare razionale, comincia a bruciare di emozioni represse.
Ma Ender non tarda a scoprire che Kaya ha osato avvicinarsi a suo figlio. La furia con cui irrompe nella suite dell’uomo è quella di una madre e di una donna ferita. “Non ti permettere mai più di parlare con mio figlio!”, grida con voce spezzata. Ma davanti a lei, Kaya non si difende: la guarda, in silenzio, e pronuncia la domanda che lei temeva da sempre. “È mio figlio, vero?”
Ender tace. Il silenzio è la sua unica risposta. E in quell’istante, Kaya compie un gesto che travolge ogni barriera: la bacia. Un bacio carico di anni di rimpianti e di desiderio, un bacio che è confessione e condanna insieme. Ender lo respinge, lo schiaffeggia, ma il suo cuore trema. Quella fiamma che credeva spenta torna a bruciare, più pericolosa che mai.
Da quel momento, una guerra silenziosa prende forma. Kaya vuole la verità. Ender vuole proteggere il suo segreto. In mezzo, un figlio che non sa di essere al centro di una battaglia che potrebbe distruggerlo.
Nelle ore successive, Ender crolla sotto il peso delle emozioni. Nella solitudine del suo attico, si guarda allo specchio: impeccabile come sempre, ma fragile come mai. Le lacrime scorrono, rievocando il momento in cui aveva scelto di nascondere la gravidanza. Kaya era lontano, e Halit le aveva offerto sicurezza e prestigio. Aveva scelto la stabilità al posto dell’amore, ma ogni notte, in fondo al cuore, quella scelta le bruciava come una ferita.

Quando il giorno dopo scopre che Erim continua a vedere Kaya di nascosto, la paura la travolge. Il figlio le racconta entusiasta che quell’uomo lo capisce, lo ascolta, lo rispetta. “Mi piace parlare con lui, mamma,” dice sorridendo. Ender, dietro il suo sorriso gelido, sente il terreno crollare sotto i piedi. Kaya sta conquistando suo figlio, e presto conquisterà anche la verità.
Così, una sera, Ender torna da Kaya, furiosa. Lui la attende calmo, un bicchiere di whisky in mano. Le sue parole sono come lame: “Tu entri sempre come un uragano, distruggi tutto e poi scappi.”
“Non giocare con me, Kaya. Erim è mio figlio, solo mio,” ribatte lei.
Lui le si avvicina, con voce bassa ma decisa: “Non voglio portartelo via, Ender. Voglio solo sapere la verità. Me lo devi.”
“Non ti devo niente!” urla lei. “Tu sei partito, io sono rimasta. Tu hai avuto libertà, io sacrifici. Tu non sai cosa significa crescere un figlio da sola.”
Le parole di Ender lo colpiscono come pugni. Ma Kaya non si arrende. Le mostra il referto medico di Erim, con il gruppo sanguigno cerchiato in rosso. “Guarda tu stessa,” dice. “Puoi negarlo, ma la verità troverà sempre il modo di uscire.” Ender strappa il foglio e lo getta via, pronunciando una minaccia gelida: “Se ti avvicini ancora a lui, ti distruggo.”
Quando la porta si chiude dietro di lei, Kaya resta solo. Ma nei suoi occhi non c’è paura, c’è determinazione. È pronto a tutto pur di conoscere la verità, anche a perdere tutto ciò che ha costruito.
Intanto, il giovane Erim, ignaro del turbine che lo circonda, comincia a farsi domande. Scrive nel suo diario: “Tutti mi nascondono qualcosa. Mia madre mi ama, ma non mi dice la verità. E questo uomo nuovo, Kaya… perché mi sembra di conoscerlo da sempre?”
In quella frase innocente si nasconde il preludio della tragedia. Perché il segreto, come un veleno lento, comincia a scorrere in ogni vena di quella famiglia. L’amore di una madre, la rabbia di un padre, la sete di verità di un uomo: tutto sta per esplodere.
E quando il passato tornerà a galla, nessuno sarà più lo stesso.
In Forbidden Fruit, ogni bacio può essere una condanna, ogni verità un’arma. E il cuore, ancora una volta, sarà il campo di battaglia più pericoloso.