DNA – [SPOILER] – Noor en larmes après la mort d’Océane : elle s’effondre, Victoire impuissante
L’episodio del 29 ottobre 2025 di Demain nous appartient segna una delle pagine più strazianti della serie. La morte improvvisa di Océane getta un’ombra cupa su Sète, travolgendo di dolore Noor, Romain, e tutti coloro che le erano vicini. È l’inizio di un capitolo dove l’amicizia, la colpa e la speranza si mescolano in un turbine di emozioni.
Tutto comincia all’alba, quando Noor entra nella stanza d’ospedale con il suo solito sorriso e un vassoio di chouquettes ancora calde, convinta di trovare Océane pronta per un esame o un controllo di routine. Ma l’atmosfera è diversa: troppo silenziosa, troppo immobile. Aaron, il medico di turno, la guarda con occhi lucidi e pronuncia poche parole, come lame gelide: “Océane ha avuto un arresto cardiaco durante la notte. Non siamo riusciti a salvarla.”
Per qualche secondo, Noor resta immobile, incapace di respirare. Poi le chouquettes cadono a terra, e con loro tutto ciò che restava del suo equilibrio. Le lacrime non arrivano subito; è come se il corpo rifiutasse la realtà. Poi, improvvisamente, un grido lacerante squarcia la stanza. La promessa fatta alla sua amica — “Veille sur Romain” — le rimbomba nelle orecchie come un eco doloroso.
Nel corridoio, Victoire accorre. Tenta di consolare Noor, ma le sue parole si perdono nel vuoto. Le due donne si stringono in un abbraccio disperato, condividendo la stessa impotenza di fronte a una morte ingiusta. Victoire le sussurra di prendersi del tempo, ma Noor non vuole ascoltare: “Océane mi ha lasciato una missione, e io non la tradirò.”
Intanto, altrove, la vita continua, come se nulla fosse accaduto. Al liceo Georges Brassens, è il giorno del “cacciatore di tesori”, un gioco organizzato per gli studenti. Le bottiglie con i nomi dei partecipanti vengono scoperte tra risate e delusioni. Ma dietro quella leggerezza si nasconde la determinazione di Philippine e Charles, decisi a ritrovare una misteriosa carta SD scomparsa. La donna ha recuperato la lista dei partecipanti e intende perquisire le case di tutti. Quel file, dicono, contiene una verità che potrebbe cambiare tutto.

Nel frattempo, Mona, distrutta dalla rottura con Joël, tenta di nascondere la sua sofferenza dietro un sorriso forzato. Ma Bart e Audrey, che l’hanno vista distrarsi e mentire, decidono di affrontarla. Le rivelano di aver parlato con Joël: lui è partito per le Antille e la loro relazione è finita da quindici giorni. Mona, con voce spezzata, ammette di non aver voluto “sporcare” il lavoro con i suoi problemi. Ma la verità è che si sente sola, abbandonata come una foglia al vento.
Mentre le vite si incrociano in mille direzioni, un’altra scoperta scuote il gruppo del campeggio scolastico. Mélody, sistemando le tende, trova bottiglie di alcol nascoste. I professori — Samuel, Mélody e Fred — decidono di affrontare gli studenti. Mentre i colleghi chiedono punizioni severe, Samuel preferisce il dialogo. In un momento toccante, tiene un discorso appassionato sui pericoli dell’eccesso e sulle scelte che possono cambiare una vita. Per lui, dietro l’errore c’è sempre un dolore da capire.
Ma l’attenzione torna subito su Noor. Nel pomeriggio, distrutta, si rifugia nella sala relax. Victoire la trova con gli occhi rossi e le mani tremanti, mentre lascia il vassoio di chouquettes sul tavolo, ormai fredde. È un gesto semplice, ma carico di significato: quelle erano per Océane. Tra singhiozzi, Noor rivela di non sapere come andare avanti. Victoire la abbraccia di nuovo, come una madre, ricordandole che a volte sopravvivere è già un atto di amore verso chi non c’è più.
Mentre Noor affronta il lutto, Georges vive un caos completamente diverso. Il suo appartamento è un disastro: libri, giocattoli e vestiti ovunque. Il tempo stringe — Bastien e Mélody stanno per tornare — e lui, nel panico, chiama la madre in soccorso. L’ironia amara del quotidiano si intreccia così al dolore universale del lutto, come se la vita volesse ricordare che il mondo non smette di girare, nemmeno quando il cuore si spezza.
Più tardi, Samuel e Ellie rientrano a casa. Quando lui nota una maglietta indossata dalla ragazza, la riconosce subito: appartiene a Violette. L’imbarazzo è totale. Ellie ammette di averla “presa in prestito” senza chiedere, e la confessione scatena una nuova tensione. È il segnale che sotto la calma apparente, anche tra i giovani, ribollono segreti e rivalità.
Nel frattempo, Romain e Noor si incontrano sulla spiaggia. L’oceano davanti a loro è immobile, quasi rispettoso del dolore che li attraversa. Romain, distrutto dal rimorso, confessa di non essere riuscito a mantenere la promessa fatta a Océane: portarla a vedere il mare prima dell’operazione. Noor, con voce rotta, lo solleva dalla colpa: “È stato Aaron a dire di no. Era troppo rischioso.” Poi, guardando l’acqua che riflette il tramonto, gli svela la promessa segreta: “Le ho giurato che, se le cose fossero andate male, sarei rimasta accanto a te.”