LA NOTTE NEL CUORE ANTICIPAZIONI: Niayet SI SCAGLIA contro Ikmet, ma lei non ci sta e…

La notte si apre in un bar immerso nell’ombra, dove Esat, ubriaco e distrutto dall’amarezza, si abbandona all’alcol accanto a una donna sconosciuta. È un uomo allo sbando, schiacciato dal rimorso e dalla vergogna. Ma la tensione esplode quando compare Mesut, il bambino dal cuore ferito, che ha assistito impotente alla sofferenza della sorella Esma. Non sopporta più la crudeltà di Esat e, in un impeto di rabbia, gli assesta uno schiaffo. Le parole del piccolo risuonano come una condanna: “Tu sei la causa del dolore di Esma!”. Esat reagisce con violenza, ma la folla del locale interviene, proteggendo il bambino. Barcollando, l’uomo si allontana; Mesut, con il cuore colmo di odio e confusione, lo segue… e in un attimo tutto cambia.

Sulle scale, un gesto impulsivo segna il destino: Mesut spinge Esat, che precipita e resta a terra privo di sensi. È il peccato di un bambino, nato dal dolore e dall’innocenza perduta. Quando l’ambulanza arriva, il corpo di Esat è immobile, vittima di un’emorragia cerebrale. All’ospedale, la notizia cade come un fulmine su tutta la famiglia Sanalan. Niyet, disperata, si accascia tra le braccia di Canan, mentre Jan cerca di mantenere il controllo. La dottoressa annuncia che la situazione è gravissima: serve un intervento immediato.

Mentre Esat lotta tra la vita e la morte, la verità inizia a emergere. Testimoni affermano di aver visto Mesut spingere Esat dalle scale. La rivelazione gela il sangue di Niyet, che si sente crollare. “Un bambino?”, sussurra incredula. Ma Jan impone il silenzio: nessuno dovrà saperlo, almeno per ora. Tuttavia, la tragedia non resta confinata. Pinar porta la notizia all’hotel dove Tassin, Nu e Sevilay stanno discutendo di affari. Quando apprende dell’incidente, Tassin si pietrifica. Il suo cuore di padre e di uomo fiero è squarciato dal dolore.

Nel frattempo, all’ospedale, Sumru giunge trafelata, accompagnata da Enise. Il suo volto è rigato di lacrime. Appena vede Jan, gli chiede notizie del figlio. “È in sala operatoria”, le risponde, “ma stiamo facendo tutto il possibile”. L’attesa divora l’anima di tutti: Melek consola la madre, mentre Samet si sente male, oppresso dal peso del dolore. E quando Ikmet, fredda e velenosa, apre bocca, l’atmosfera si avvelena.

Con un sorriso sarcastico, Ikmet accusa Sumru di essere la causa di tutto: “Hai abbandonato i tuoi figli, hai distrutto la tua famiglia!”. Le sue parole tagliano come lame. Niyet, esasperata, le intima di smetterla, ma Ikmet continua, insultando tutti, compresa Melek. Quando poi si rivolge a Sumru chiamandola “vergogna della famiglia”, Niyet esplode. Le si avvicina con passo deciso e, davanti a tutti, le sferra uno schiaffo violento. Il suono di quel gesto riecheggia nella sala d’attesa come un tuono.

Ikmet, umiliata, tenta di reagire, ma viene trattenuta. Jan interviene, imponendo il silenzio con un grido. “Siamo in un ospedale!”, tuona. Ma poi, con tono freddo, aggiunge: “Se qualcuno ha ricevuto uno schiaffo, se l’è meritato.” Quella frase distrugge Ikmet, che fugge via furiosa, giurando vendetta.

Poco dopo, il medico arriva: l’operazione è riuscita. Esat è fuori pericolo. Le lacrime di sollievo scorrono tra Sumru, Melek e Niyet, che si abbracciano tremanti. Anche Arika, pur divorata dall’orgoglio, si unisce a quell’abbraccio collettivo. Ma lontano da lì, Ikmet è una tempesta. Rientrata al palazzo, urla contro il vuoto, contro il ritratto del padre: “È colpa tua se ora sono un’ospite in questa casa! Tu mi hai distrutto, mi hai tolto tutto!”. La sua rabbia è senza freni, il rancore un veleno che corrode.