La notte nel cuore, come finirà la vicenda del tumore di Nuh: ‘Mi opero e mi gioco tutto’

Nelle prossime puntate de La notte nel cuore, la famiglia di Nuh affronterà una diagnosi spietata: il ragazzo ha un tumore al cervello di tre centimetri, aggressivo e in una zona ad alto rischio chirurgico. Di fronte al solo 40% di possibilità di successo, Nuh sceglierà comunque l’operazione dicendo: “Mi opero e mi gioco tutto”.

La diagnosi che spacca la famiglia: il tumore di Nuh è aggressivo

La famiglia di Nuh scoprirà che il ragazzo ha un tumore al cervello. Cihan e Tahsin si attiveranno subito per far arrivare un luminare dalla Germaniail dottor Bremer.

Dopo una meticolosa visita, lui e il suo collega avranno modo di illustrare il quadro clinico di Nuh e le possibili soluzioni. Nella sala riunioni dell’ospedale, il medico guarderà i presenti e annuncerà: “Vedo che siete tutti preoccupati e tesi, quindi senza perdere tempo vado dritto al punto. Questa è la massa di tre centimetri che Nuh ha nel cervello – dirà il medico mostrando la tac – Guardate, proprio qui. Zona frontale. Subito sopra l’amigdala. Secondo i risultati della biopsia è un tumore molto aggressivo e maligno“.

Melek chiederà: “Quindi c’è possibilità che cresca, giusto?”. E Sevilay interverrà: “Ci hanno detto che l’intervento è indispensabile. Cosa significa esattamente? Dovremo trovare un’altra terapia?

Non capisco”.

Il medico preciserà: “Ecco, questo è il punto. Oltre all’aggressività del tumore c’è un altro fattore negativo: il punto in cui si trova la massa. È in una zona molto difficile per intervenire”.

Solo il 40% di possibilità: intervento o terapia lunga e incerta

A quel punto Nuh chiederà: “E quindi cosa significa? Che non potrò essere operato?”. E il medico risponderà: “Se vuoi, possiamo operarti. Ma la probabilità di successo è solo del 40%. Devo dirvi apertamente tutti i rischi. Purtroppo la situazione è questa. Il professor Bremer e io abbiamo molta esperienza in questo campo, ma dare più del 40% sarebbe ottimistico”.

Sumru ripeterà: “40% per cento. Questo è il massimo. Quindi non c’è altra opzione oltre all’intervento?”.

E il medico risponderà: “Ce n’è una: chemio e radioterapia. Ma è un percorso molto lungo e, come dire, molto impegnativo”.

Allora arriverà un’altra domanda di Nihayet: “E non c’è nessuna possibilità che questa massa si riduca? O almeno che non si diffonda?”. “Sono tutte possibilità. Prima di tutto però dovrete decidere cosa fare”, dirà il medico.

‘Mi gioco tutto’: Nuh sceglierà l’operazione contro il tempo

Nuh dichiarerà: “Va bene, allora mi opererò”. Ma Melek lo fermerà: “Nuh, non decidere così di getto: ci siederemo e ci penseremo insieme”.

Lui però insisterà: “Non c’è niente da pensare o discutere. Voglio dire: invece di infilarci in un percorso dall’esito incerto, mi gioco tutto e basta”.

Il medico ribatterà: “Il trattamento durerebbe almeno due anni. In questo arco di tempo potrebbero uscire nuovi farmaci, potrebbero migliorare le tecniche chirurgiche”.

E a quel punto Nuh confesserà: “Dottore, le dirò una cosa: in questo periodo, con il tempo che mi resterà, io voglio passarlo felice con la mia compagna, con la mia famiglia. È proprio per questo che appoggio l’intervento. Almeno, io la vedo così, mi sono spiegato?”,

Sevilay lo fermerà seccamente, ma Nuh sarà chiaro: “No. Io non ti metterò mai nella posizione di una donna che passerà il tempo negli angoli dell’ospedale aspettando il marito, chiaro? Non sarà così”.

Tahsin chiuderà la discussione: “Allora dottore, noi ci riuniremo, parleremo e decideremo e poi vi faremo sapere”. E il medico concluderà: “Va bene Tahsin, sarà un argomento vitale. Riflettete pure”.

 

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