LA NOTTE NEL CUORE: La macchina sta per essere distrutta con loro dentro, ma quello che fa Nu..
Le ultime vicende di La Notte nel Cuore raggiungono un punto di non ritorno, in un intreccio di vendetta, dolore e passioni bruciate. In questa puntata sconvolgente, l’orgoglio, la rabbia e la gelosia trascinano i protagonisti in un abisso di disperazione, mentre un destino spietato mette tutti davanti alle proprie colpe.
Tutto inizia con la voce fredda e tagliente di Tassin, che, davanti a una sala gremita e attonita, dichiara la sua decisione irrevocabile: la famiglia Sanslan deve lasciare immediatamente la loro grande casa. “Potete andarvene da soli o essere buttati fuori dai miei uomini,” scandisce con crudeltà. Un gelo mortale cala nella stanza. Cihan e Hikmet non riescono a credere che Tassin sia arrivato a tanto: strappar loro la dimora dove hanno vissuto, amato, sofferto.
Ma l’umiliazione non si ferma qui. Nu, con tono arrogante, si fa avanti proclamandosi “il fratello minore di Tassin”, ricordando che i documenti ufficiali ora intestano la villa proprio a lui. “È nostra, e possiamo cacciarvi quando vogliamo.” Quelle parole cadono come colpi di martello sulle anime di chi le ascolta. Hikmet, con voce spezzata dal dolore, implora: “Come puoi fare questo, mentre mio fratello sta morendo?”
Tassin le risponde con un gelo che congela il sangue: “E dov’eravate voi, quando mia madre moriva in quella grotta? Nessuno le ha dato nemmeno un po’ d’acqua. Ora proverete quello che ho provato io.”
La famiglia Sanslan, distrutta, lascia la casa in silenzio. Quella casa dove ogni stanza custodiva ricordi diventa ora un simbolo di vergogna. Al loro posto, Tassin e Nu si insediano tra i marmi lucidi e le tende pregiate, gustando la vendetta come un vino dolce. Ma la loro gioia è breve: Hikmet rifiuta di abbandonare del tutto la villa, rivendicando i propri diritti legali.
Intanto, un’altra ombra ritorna dal passato: Sumru. La sua presenza riaccende vecchie ferite. Quando chiede a Nihayet di tornare a vivere con lei, la risposta è un secco “No”. Harika, ferita e incredula, le rinfaccia il tradimento: “Come puoi vivere nel posto da cui siamo stati cacciati?”
Sumru replica con amarezza: “Anche io fui cacciata, eppure voi siete rimasti. Ora tocca a voi capire com’è.” Le parole si piantano come lame nei cuori dei Sanslan. È il destino che gira la ruota, punendo chi ieri giudicava.
Hikmet, costretta a vivere nella stessa casa ma come una serva, deve ora entrare solo dalla porta di servizio. “Ti è vietato avvicinarti alle nostre camere,” le dice Tassin con disprezzo. E quando Sumru le sussurra con ironia: “Ricordi quando mi dicevi che la vita fa giri strani? Guarda ora, che splendore!”, Hikmet comprende la spietata legge del destino: chi un tempo era potente, ora implora rispetto.
Nel frattempo, la stampa diffonde immagini e video della cacciata. I Sanslan diventano lo scandalo del momento. Cihan guarda lo schermo con rabbia impotente, mentre la sua famiglia sprofonda nella vergogna pubblica.
Dall’altra parte della città, Nu inizia a mostrare il lato più oscuro della sua anima. Dopo aver scoperto da Nial che è stata proprio Hikmet a mettere in giro le bugie sulla presunta colpevolezza di sua madre, giura vendetta. “Ha distrutto la nostra famiglia. Ora pagherà.” Le sue parole tradiscono una furia cieca, lo stesso fuoco che presto lo divorerà.
La tensione raggiunge il culmine quando Nu, accecato dalla gelosia, entra come una furia nel bar dove vede Sevilay parlare con Cihan. Le urla, la accusa di tradimento, la umilia davanti a tutti, finché, in un gesto di rabbia incontrollata, rovescia un bicchiere d’acqua sul suo viso. Cihan si alza, calmo ma deciso: “Ragiona, Nu.” Ma il giovane perde ogni freno e lo colpisce con un pugno. Scoppia una rissa violenta.

Sevilay, sconvolta, fugge con Cihan. Nu resta solo, urlando il suo dolore nel vuoto. Quando torna a casa, tenta invano di contattarla, ma lei lo ha bloccato. Leggendo il messaggio che Sevilay gli aveva inviato — dove spiegava che avrebbe solo parlato del padre — capisce di averla ferita ingiustamente. Le lacrime si mescolano al rimorso: “L’ho persa. Per sempre.”
Ma il destino non ha finito di punirlo. Nu decide di cercarla a casa Sanslan, entra di nascosto e la implora in ginocchio: “Perdonami, ti amo.”
Sevilay, con voce gelida, risponde: “È finita. Vattene.”
Mentre gli uomini della villa lo trascinano via, la polizia arriva e lo ammanetta. Lei, piangendo, pronuncia le parole che lo distruggono: “Rompo il fidanzamento. Non ti voglio più nella mia vita.”
“Ti amo!” grida lui, ma la porta del cuore di Sevilay è ormai chiusa per sempre.
Nel frattempo, un altro dramma si consuma nella notte. Sumru, dopo aver accompagnato Tassin all’aeroporto, perde il controllo della sua auto e si schianta contro un albero. La scena è agghiacciante: i vetri in frantumi, il sangue, il silenzio. Hikmet, che viaggiava dietro di lei, scende, la guarda soffrire e, con voce gelida, sussurra: “Aiuta te stessa.” Poi si volta e se ne va, lasciandola morire.
La crudeltà umana raggiunge il suo apice. Più tardi, Hikmet torna a casa fingendo di non sapere nulla e chiama più volte il nome di Sumru come se la cercasse, un ghigno amaro sulle labbra.
Intanto, in un’altra stanza, Esma bussa alla porta del marito Esat, ma lui la respinge con disprezzo. “Torna nella stanza di tuo fratello,” le urla, “è quello il tuo posto.” La spinge via, umiliandola fino alle lacrime.
Tra Melek e Cihan, invece, si consuma un altro strappo. “Scegli,” le dice lui con voce spezzata, “o me o tuo fratello.” Lei, distrutta, risponde: “Non posso scegliere.” Ma il muro tra loro è ormai eretto.
La puntata si chiude nel caos. Nu viene portato via in manette, Sevilay resta sola a piangere la fine di un amore che credeva eterno, mentre Sumru giace in un’auto distrutta, sospesa tra la vita e la morte. E Hikmet, fredda e impassibile, si convince che la sua coscienza è “tranquilla”.