La notte nel cuore puntate 1a stagione, Nuh sul cognato in carcere: ‘Vedete chi è davvero’

Nella sontuosa sala illuminata da lampadari di cristallo, tutto sembrava pronto per una serata da favola. Melek, vestita di bianco come un’apparizione, stava per pronunciare il suo “sì” a Cihan Shansalan, l’uomo che tutti credevano avrebbe portato pace e stabilità tra famiglie divise da anni di rancori. Il pubblico tratteneva il fiato, e perfino Sumru, la matriarca, si lasciava sfuggire qualche lacrima di commozione. Ma nessuno sapeva che quella festa si sarebbe presto trasformata in un incubo, e che sotto il velo della perfezione si celava un intrigo capace di distruggere ogni cosa.

Appena l’officiante dichiarò i due marito e moglie, un rumore gelido ruppe la quiete. Le porte si spalancarono, e la polizia irruppe con passo deciso. Il commissario, con voce ferma, annunciò l’impensabile: “Cihan Shansalan, lei è in arresto per tentato omicidio.”
La sala esplose in un coro di urla e sconcerto. Il bouquet di Melek cadde a terra, simbolo tragico di un sogno spezzato. Cihan, incredulo, negava tutto, ma gli agenti lo ammanettarono davanti a tutti. L’accusa era gravissima: avrebbe ordinato l’aggressione a Tahsin, un parente con cui aveva avuto vecchi contrasti. La prova schiacciante? L’arma del delitto trovata a casa di Serat Karabi, un uomo che ora lo accusava apertamente di essere il mandante.

Nuh, il cognato, colse l’occasione per far esplodere la rabbia repressa per anni. Davanti a tutti, urlò: “Vedete chi è davvero? Ve lo dicevo da mesi!”
Quelle parole caddero come coltelli nel silenzio. Nessuno osò rispondere. Harika, la sorella di Melek, non riusciva a smettere di piangere. Sumru cercava di calmare gli animi, ma il danno era ormai irreparabile. In un attimo, la famiglia Shansalan era distrutta. Le sirene della polizia si allontanavano, portandosi via non solo Cihan, ma la pace, la fiducia, e ogni illusione di felicità.

Melek, rimasta sola, si accasciò su una sedia, pallida come un fantasma. Stringeva l’orlo del vestito da sposa con mani tremanti, incapace di accettare la realtà. “E se Nuh avesse ragione?”, sussurrò più tardi alla madre. Ma Sumru, pur cercando di confortarla, sapeva che l’ombra del dubbio era ormai entrata in quella casa.

Nel frattempo, nella stanza degli interrogatori, Cihan sedeva immobile. Il commissario lo osservava con attenzione: non parlava, non chiedeva un avvocato, non si difendeva. Quando finalmente aprì bocca, la sua voce era bassa e spezzata: “Voglio parlare con mia moglie.”
Il commissario lo incalzò: “Perché Serat ti accusa?”
Cihan rispose con amarezza: “Perché qualcuno gli ha fatto più paura di me.”

Intanto, a casa Shansalan, la tensione esplodeva in tragedia. Melek, distrutta dal dolore e dalla paura, avvertì una fitta violenta al ventre. Il panico si diffuse in casa: era incinta, e lo stress la stava uccidendo. Portata d’urgenza in ospedale, riuscì a salvarsi per miracolo, ma la gravidanza divenne a rischio. Il medico avvertì Sumru: “Ogni altra scossa potrebbe essere fatale.”
Nuh, presente in ospedale, capì allora che la sua sete di verità aveva un prezzo altissimo. Aveva smascherato Cihan, ma a quale costo? Arika lo affrontò con voce rotta: “Anche se avevi ragione, il modo in cui l’hai fatto ti rende uguale a lui.” Nuh non rispose. Per la prima volta, si rese conto di quanto fosse fragile la linea tra giustizia e vendetta.

Nel frattempo, il commissario continuava a interrogare Serat. Le sue dichiarazioni, però, cominciavano a puzzare di menzogna: troppo precise, troppo teatrali, come se stesse recitando. Disse che Cihan gli aveva promesso denaro e potere in cambio dell’attentato, ma non sapeva dire chi gli avesse consegnato l’arma né quando. Il commissario prese nota, sospettando che dietro tutto ci fosse una regia più grande.