Un si grand soleil Spoiler 10 novembre 2025 Épisode 1789 || Spoiler USGS 10 er novembre 2025.

Montpellier si sveglia sotto una luce dorata, serena solo in apparenza. Dietro i muri eleganti e i caffè animati si nasconde un dolore che non dorme mai. È quello di Boris, rinchiuso nella sua cella, prigioniero di un gesto che credeva nobile e che ora gli pesa come una catena. Da giorni ripete mentalmente la scena che ha cambiato tutto: il corpo di Éliot, la paura negli occhi di Muriel, il bambino che amava come un figlio. Quel momento in cui ha deciso di accusarsi per proteggerla, credendo di fare la cosa giusta. Ma ora capisce che l’amore, quando diventa sacrificio cieco, può trasformarsi in condanna.

Nel parlatore della prigione, Florent, il suo avvocato, tenta ancora di convincerlo a ritrattare la confessione. “Serve qualcosa di concreto, Boris,” gli dice con calma. Ma il giovane scuote la testa: ha solo parole, e nel tribunale le parole di chi ha mentito una volta valgono meno di niente.
Quando Florent chiede una revisione al giudice La Place, la risposta è fredda come pietra. “La giustizia non è un buffet dove si sceglie ciò che conviene,” ribatte il magistrato con voce glaciale. Non importa se la verità cambia, se un innocente marcisce in cella — per lui la coerenza del sistema è più sacra della vita di un uomo.

Intanto Muriel, appena liberata grazie a una registrazione che la scagiona, cammina fuori dal commissariato con lo sguardo smarrito. La luce del giorno le ferisce gli occhi. Non prova sollievo, ma vergogna. Perché sa che la sua libertà è pagata con la prigione di un altro. Tornata a casa, crolla in lacrime mentre Thomas gioca ignaro. Le risuonano nella mente le ultime parole di Boris:
“Digli che lo amo. E che lo rifarei.”
Come si può vivere, sapendo che qualcuno soffre al proprio posto?

Disperata, chiama Charles. Ha bisogno di parlare, di espellere quel veleno di colpa che la divora. Quando lui arriva, la guarda con tenerezza ma anche con un’inquietudine che non riesce a mascherare. Muriel racconta tutto: la paura, la fuga, la morte di Éliot, la follia di Boris. Ma man mano che parla, nota qualcosa di strano nel volto di Charles. Le sue risposte sono esitanti, i suoi occhi sfuggono. Quando nomina Éliot, sbianca.
“Tu credi che io l’abbia ucciso,” mormora Muriel con voce spezzata.
Charles si alza di scatto, trova una scusa e se ne va. Nella strada, si ferma contro un muro, respira a fatica. Dalla tasca tira fuori una chiave metallica, la stessa del hangar dove Éliot è stato trovato morto. Il dubbio diventa certezza: Charles nasconde la verità.